Il furto del reddito di cittadinanza

E’ tempo di mobilitazione
Precariato, disoccupazione, sfruttamento, inflazione, condizioni e salari sempre più in crisi E persino il furto del reddito di cittadinanza

Il Governo ha dato il via, tra l’altro comunicandolo a centinaia di migliaia di cittadini e famiglie con un semplice sms, come il peggiore dei padroni delle ferriere, alla cancellazione del reddito di cittadinanza.
Chi percepiva un’indennità, che ricordiamo era solo di sussistenza e di dignità, al limite della soglia di povertà, se l’è vista o se la sta vedendo scippare.
Un nuovo vergognoso attacco alle condizioni primarie e salariali di tutti, disoccupati e lavoratori. Perché colpisce direttamente centinaia di migliaia di percettori ai quali verrà scippato, ma costituisce l’ennesimo taglio ai diritti, alle condizioni ed al salario di tutti. Basta.
E’ chiaro come la cancellazione persino del minimo vitale del reddito di cittadinanza strizzi l’occhio al lavoro povero, sempre più povero ed allo sfruttamento.
Spiani la strada ulteriormente all’esplosione del precariato, tra l’altro accompagnata anche da apposito decreto pubblicato beffardamente giorno 1 maggio.

Abbia l’obiettivo e l’effetto di disarmare ulteriormente il lavoratore ed il suo stato di necessità facendogli accettare qualunque condizione, la conseguenza di un ulteriore taglio dei livelli salariali generali di tutti, già colpiti da decenni di contratti a perdere dei soliti cgil cisl uil ed annessi ed adesso anche da un’inflazione che stanno facendo pagare ancora una volta ai lavoratori.
Non se ne può più.
Per questo siamo già in piazza, SGB ed i sindacati di base, contro lo scippo persino di quel minimo del reddito di cittadinanza, a rivendicare il diritto al reddito ed al lavoro per tutti, l’aumento dei salari, la diminuzione dell’orario di lavoro a parità di salario, un’inflazione che non vogliamo e non possiamo pagare, un precariato ed uno sfruttamento esplosi come non mai. E contro la guerra e l’aumento delle spese militari per cui, invece, i soldi ci sono sempre.
Per questo

20 OTTOBRE SCIOPERO GENERALE

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