IL 20 OTTOBRE SCIOPERANO ANCHE I LAVORATRI DELLA SCUOLA!

CONTRO LA POLITICA DI MELONI E VALDITARA: LA SCUOLA DELLA PROPAGANDA, DELL’INVALSI, DEI TAGLI E DEL MERCEMONIO DEI TITOLI!

Il Governo Meloni, in continuità con i governi precedenti, sta continuando nei tagli alla scuola pubblica e nel processo di aziendalizzazione e di regionalizzazione degli istituti.  La legge di bilancio per il 2023 ha stabilito i nuovi criteri per tenere in vita le c.d. autonomie scolastiche: non più il numero di alunni per ogni scuola ma la popolazione scolastica regionale. Saranno quindi le amministrazioni regionali a decidere quali scuole sopprimere e quali tenere aperte con inevitabili ricadute sugli organici (soprattutto degli assistenti amministrativi ma anche dei dirigenti scolastici e dei dsga) e conseguenti disservizi. Il tema del calo demografico è oramai un disco rotto, dal governo fanno sapere che questa congiuntura demografica negativa non sarà l’occasione per abbattere finalmente le classi pollaio ma il motivo per accelerare sugli accorpamenti tra istituti e proseguire con i tagli. La stessa legge di bilancio (insieme ai successivi decreti) ha anche introdotto per la scuola secondaria le figure di tutor e di orientatore, ufficialmente, per contrastare la dispersione scolastica mentre sappiamo che queste figure non faranno altro che replicare ciò che già fanno, direttamente o indirettamente, tutti i docenti. I 150 milioni di euro che sono stati stanziati per l’a.s. 2023/24 per remunerare tali figure corrispondono a fondi inevitabilmente sottratti agli adeguamenti salariali per tutti. Sempre sulla dispersione scolastica, avanza ancora la macchina della propaganda con gli effetti del Decreto Caivano ed Agenda Sud: al posto d’incrementare gli investimenti strutturali e permanenti nell’edilizia e nell’offerta scolastica (soprattutto nelle zone socialmente più svantaggiate), il Ministero si impegna a mettere a disposizione qualche unità in più di personale in base ai risultati (negativi) certificati dall’Invalsi. Per la prima volta viene utilizzato il test Invalsi come parametro per la definizione del personale alle scuole. Questo provvedimento viene proprio da quel partito (Fratelli d’Italia) che in campagna elettorale aveva rivendicato l’abolizione dell’INVALSI quale inutile carrozzone. Il governo Meloni, con una mano (Decreto Caivano) prevede demogici inasprimenti di sanzioni per i genitori che non mandano i figli a scuola, insieme a interventi dei sindaci e altro ancora, e con un’altra mano continua a fare terra bruciata proprio attorno alle famiglie più svantaggiate con misure d’impoverimento generale tagliando ogni forma di Welfare a partire dal Reddito di Cittadinanza. Intanto, viaggia sempre più forte la macchina (a fare soldi) dei titoli abilitanti, 30, 50, 60 CFU: la solita estorsione di Stato per lavorare tra i banchi.

I lavoratori della scuola non hanno governi amici, per l’affermazione dei nostri diritti bisogna lottare come fanno i nostri colleghi in Francia!

SINDACATO GENERALE DI BASE – SGB

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