Se si deve lavorare si deve scioperare e manifestare

8 marzo –  sciopero e  presidio sotto la Prefettura  e il Comune di Bologna

Queste sono giornate drammatiche nella nostra città, a distanza di un anno il virus si sta propagando velocemente e gli ospedali, ancora una volta, sono al limite della tenuta con le terapie intensive piene .

La responsabilità è in primis di una classe dirigente che ha voluto tenere aperti i luoghi di lavoro a tutti i costi e dove si applicano protocolli per la sicurezza ridicoli (sottoscritti con cgil,cisl e uil), una classe dirigente che  non ha modificato nulla per ciò che concerne la sanità pubblica, la scuola  e i mezzi di trasporto collettivo .

Nonostante questa pesante situazione, non abbiamo mai smesso di lottare dandoci come obbiettivo la massima sicurezza sanitaria ed economica per tutte/i , eliminando  profitti e disuguaglianze.

Oggi a tutti questi motivi si aggiunge la denuncia e l’opposizione alle pulsioni autoritarie insite nell’agire di questa classe dirigente che vorrebbe utilizzare l’emergenza da loro stessi  coltivata, per impedire lotte e protagonismo delle lavoratrici e dei lavoratori.

Per questo, in occasione dello sciopero transnazionale dell’8 marzo  abbiamo deciso di mantenere il presidio davanti alla Prefettura e davanti al Comune di Bologna ed abbiamo consegnato a loro e alla Regione  questa breve piattaforma .

Se si deve lavorare si deve scioperare e manifestare!

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  All’attenzione dei

Prefetto di Bologna Dott. Francesca Ferrandino

Sindaco di Bologna Virgilio Merola

Governatore della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini

Oggi 8 marzo 2021 in occasione dello sciopero e della mobilitazione  internazionale contro la discriminazione e la violenza sulle donne, SGB ritiene necessario e urgente rivendicare maggiori investimenti sui servizi pubblici e contro la violenza domestica alle donne.

Dobbiamo  purtroppo rilevare che a fronte di una giornata di sciopero cosi importante nei contenuti, la regione Emilia Romagna e il Comune di Bologna hanno di fatto avuto un atteggiamento antisindacale, opponendo convocazioni ed incontri, riunioni di lavoro  nella giornata a cui il personale non può sottrarsi per organizzare il servizio nei prossimi giorni

Tutte e tutti sappiamo quanto le disuguaglianze sociali e di genere si stiano acuendo a causa della crisi pandemica ed economica che ci sta travolgendo. Le già carenze strutturali di welfare pubblico che riducono al lumicino le possibilità di uguaglianza di genere facendo ricadere quasi esclusivamente sulla donna la sostenibilità della famiglia, dei figli e degli anziani, e relegandola ai lavori di cura, diventano macigni in tempi di covid che rischiano di far arretrare l’intera società.

Come lavoratrici del sociale e dei servizi educativi e della scuola, come donne e come SGB tutta, conosciamo bene le difficoltà delle donne lavoratrici e non, le carenze dei servizi in cui lavoriamo e la mancanza di strutture d’aiuto contro la violenza e la povertà; la carenza di personale nei servizi sociali oggi presi d’assalto dalle famiglie in difficoltà, i finanziamenti sporadici ai centri antiviolenza, l’organizzazione di “classi pollaio”, ci portano ad esporvi una serie di richieste che riteniamo necessarie nell’ambito dell’emergenza per avviare un cambiamento strutturale.

Le nostre richieste:

  • Sia garantito un vaccino sicuro ed efficace in tempi brevissimi, a tutte le lavoratrici e i lavoratori in particolare oggi della scuola e dei servizi educativi , siano essi statali, comunali o in appalto; anche a quelli oltre i 65 anni e dando priorità ai lavoratori fragili, per garantire una veloce ripresa in presenza.
  • Siano garantiti da subito permessi parentali a tutti lavoratrici e lavoratori al 100% e per tutto il tempo di chiusura delle scuole e dei nidi.
  • Sia garantito anche al lavoro a distanza il pieno riconoscimento economico e la totale sicurezza di chi svolge in emergenza  DDI o smart working.
  • Anche in zona rossa le scuole dell’infanzia e i nidi, siano aperti esclusivamente agli studenti disabili e a quelli con bisogni educativi speciali compreso i figli dei lavoratori “essenziali”, per combattere la pandemia .
  • che si lavori per la stabilizzazione di tutti i precari che lavorano nei servizi alla persona, con aumento del fabbisogno del personale introducendo le figure dei jolly per ogni categoria ed internalizzando le figure ad oggi in appalto.
  • che si costruiscano più scuole e asili nidi pubblici, aumentando gli investimenti pubblici
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