OSPEDALI DELL’EMILIA ROMAGNA – UN ANNO DI COVID 19 STESSA SITUAZIONE LAVORATIVA!

È passato un anno da quando le strutture ospedaliere , dove lavoriamo, in Emilia Romagna, si sono dovute sobbarcare tutto il peso della pandemia e cosa è cambiato?… Nulla, se non in peggio!

Ogni giorno vediamo trasformati i nostri reparti specialistici in reparti covid senza nessuna programmazione, dal giorno alla notte , senza preavviso e naturalmente senza personale aggiuntivo.

Come lavoratori continuiamo a subire la disorganizzazione della classe dirigenziale  l’assoluta mancanza di coinvolgimento nella organizzazione dei reparti da parte di chi, da più di un anno, continua a sostenere ritmi di lavoro enormi, per non parlare della pressione psico fisica che subiamo dentro e fuori le strutture.

I carichi di lavoro sono aumentati a dismisura e la risposta delle dirigenze aziendali ospedaliere sono state le assunzioni precarie a tempo determinato  tramite le agenzie e il co.co.co.

Pessime sono state le scelte, se non nulle, della Giunta Regionale che con la dirigenza ospedaliera si è preoccupata più delle passerelle televisive e apparire sui social network che risolvere strutturalmente il sistema sanitario regionale con politiche di sviluppo del Sistema Sanitario Pubblico.

Gli incentivi che dovevano essere messi in campo sono stati una burla, che abbiamo denunciato come Sindacato Generale di Base più volte, non si è visto nessun atto di  stabilizzazione dei precari che abbia affrontato la pandemia, abbiamo visto la “delocalizzazione” di posti letto pubblici verso strutture sanitarie private ( supportate da personale pubblico, per giunta) totalmente inadeguate durante i picchi della pandemia.

 Una  continua emorragia di denaro pubblico  a favore delle tasche private con la scusa dell’emergenza covid.

E tutto questo con l’avallo dei Sindacati confederali e non , che corrono a firmare qualsiasi cosa si presenti loro sotto al fine di compiacere la Dirigenza. Emblematica è stata la vicenda delle progressioni lavorative e degli incentivi dati ai dirigenti.

Il Sindacato Generale di Base non ci sta al sistematico smantellamento del Sistema Sanitario Nazionale.

Non possiamo assistere inerti  al saccheggio che le dirigenze aziendali e  le politiche della Regione E.R stanno perpetrando ai danni della Sanità Pubblica.

Invitiamo le lavoratrici e i lavoratori alla mobilitazione sindacale partecipando alle iniziative che metteremo in cantiere, per far valere i loro diritti, la maggioranza delle lavoratrici pagano un doppio prezzo alla pandemia e sono ancor meno, se non per nulla, tutelate.

Noi continueremo a denunciare tutte le storture e gli atti politici ed economici che continuano a minare il Sistema Sanitario Nazionale anche nella nostra Regione e a mobilitarci con tutti i mezzi sindacali e di lotta  per contrastarli.

Chiediamo Stabilizzazioni per tutti gli Operatori Sanitari , infermieri, oss e medici che hanno affrontato nelle corsie la pandemia Covid-19  , quelle del 2020 sono insufficienti  e non hanno rinforzato gli organici con nuove assunzioni stabili.

Chiediamo  l’incremento del personale sanitario , a tempo indeterminato. Personale che è la base per ogni assistenza ospedaliere e per un ragionamento globale sulla “sanita di prossimità” senza il personale non esiste programmazione o gestione sanitaria che tenga.

Invitiamo tutti ad attivarsi e a lottare con noi!

Ne va del futuro del sistema sanitario Nazionale.

Sindacato Generale di Base.

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