“SANGUE DEL NOSTRO SANGUE, NERVI DEI NOSTRI NERVI” – IMPORTANTE MANIFESTAZIONE A REGGIO EMILIA PER LA COMMEMORAZIONE DEI CADUTI DEL 7 LUGLIO 1960

Il 7 luglio 2021 SGB ha manifestato per le strade di Reggio Emilia insieme ad altre realtà, politiche e sindacali, per ricordare la rappresaglia poliziesca del luglio del ‘60 e per condannare la recente escalation di violenza padronale e statale contro i lavoratori organizzati fuori dal quadro sindacale concertativo. 

Hanno partecipato al corteo circa un centinaio di persone tra lavoratori, studenti e pensionati. Particolarmente numerosa e vivace è stata la componente giovanile. Il corteo ha percorso una parte della via Emilia e si è concluso in piazza dei martiri del 7 luglio. Al termine della manifestazione si sono susseguiti gli interventi dei compagni rappresentativi delle realtà promotrici dell’iniziativa (Fronte Comunista, Fronte Gioventù Comunista, SGB e SI Cobas)  ed alcune testimonianze di familiari delle persone coinvolte nell’attentato. 

Ricordiamo che Il 7 luglio 1960 Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Afro Tondelli, Emilio Reverberi, Marino Serri (5 lavoratori iscritti al PCI) vennero barbaramente uccisi dalla polizia di Stato durante una manifestazione sindacale proprio a Reggio Emilia, in una giornata di sciopero cittadino contro le politiche repressive e filofasciste del governo Tambroni, mentre un’altra ottantina di persone rimase ferita da raffiche di proiettili sparati ad altezza d’uomo da polizia e carabinieri.       

Ad oltre 60 anni di distanza da questa strage di Stato (da molti considerata come il reale inizio della strategia della tensione in Italia) non solo il ricordo è ancora vivo ma permane un diffuso desiderio, soprattutto tra i più giovani, di non perdere tale memoria e di continuare ad approfondire le cause e le dinamiche dell’evento. Tutti gli interventi registrati in piazza hanno inoltre sottolineato la perfetta continuità della repressione statale e di classe del 1960 con quella di oggi, esattamente in antitesi alla narrazione, ribadita nella rituale manifestazione “istituzionale” indetta dal Comune, dall’ANPI e dalla CGIL con la presenza quest’anno del ministro del lavoro Orlando.  

Solo chi non svende le lotte può essere realmente consapevole dell’enorme attualità dei licenziamenti per rappresaglia, delle denunce e delle multe per i lavoratori che fanno blocchi stradali, dei fogli di via, delle aggressioni squadriste e della polizia che stanno conoscendo una crescita esponenziale. Quella degli ultimi mesi è stata una situazione gravissima che è poi sfociata in tragedia lo scorso 18 giugno, quando il coordinatore provinciale del Si Cobas di Novara, Adil Belakhdim, è stato travolto e ucciso da un camion che ha forzato il picchetto dei lavoratori nel giorno dello sciopero nazionale della logistica. 

La giornata del 7 luglio ha dimostrato che anche a Reggio Emilia è fortemente sentita l’esigenza di sviluppare un blocco sociale, largo e organizzato, che sappia difendere gli interessi della classe lavoratrice martoriati da decenni di politiche liberiste e di concertazione sindacale.

Reggio Emilia, 8 luglio 2021

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