NON BASTAVA IL COVID! LE REGOLARI LEZIONI IN PRESENZA VENGONO OSTACOLATE ANCHE DA UN ALTRO VIRUS: L’INVALSI

MIGLIAIA DI DOCENTI DELLA SCUOLA PRIMARIA (DA NORD A SUD DEL PAESE) SONO GIA’ PRONTi A BOICOTTARE LE PROVE DEL PROSSIMO MAGGIO!

L’esigenza di istituire un sistema nazionale di valutazione esterno che avrebbe monitorato i processi e le scelte delle varie scuole nacque dopo l’istituzione dell’autonomia scolastica. Nonostante uno dei suoi scopi dichiarati sia sempre stato quello di rendere l’attività educativa più attenta ai bisogni degli studenti quando arrivano i fascicoli invalsi nelle scuole molti docenti si chiedono: “a cosa servono?” “cosa valutano?” Questo sistema nazionale di valutazione non ha mai avuto nulla da spartire con la didattica (prove standardizzate e slegate dai programmi svolti) e costituisce soltanto una burocratica ingerenza nel delicato lavoro quotidiano di centinaia di migliaia di docenti, un’interferenza condotta da un ente (l’INVALSI) che non ha nulla di scientifico e corrisponde soltanto ad uno dei tanti inutili e costosi carrozzoni messi in piedi, negli anni, dalla peggiore politica italiana. Il nostro Paese ha deciso, tra l’altro, di puntare su questi test standardizzati proprio quando i Paesi pionieri di tali quiz li stanno dismettendo (USA in testa) soprattutto a causa delle gravissime e accertate implicazioni didattiche conseguenti al “teaching to test”. Gli unici soggetti che vanno a beneficiare di questo enorme lavoro gratuito del personale docente e ATA (somministrazione, correzione, raccolta e tabulazione delle prove) sono i politicanti di turno per la loro solita propaganda liberista e aziendalista sulla scuola, per la sguaiata litania contro i docenti “fannulloni” ed “immeritevoli”, per non parlare delle case editrici dei manuali di esercitazione ai quiz che fatturano miliardi sulla pelle dei bambini e delle loro famiglie.  È già passato un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria e la situazione nelle scuole è sempre a rischio. Ci sembra assurdo che la preoccupazione del Ministero dell’Istruzione sia la distribuzione (i soldi per l’INVALSI non mancano mai) di INUTILI quiz quando risorse, spazi e personale scolastico, dovevano essere assicurati per garantire la frequenza scolastica in sicurezza.  Per questi motivi, anche quest’anno, migliaia e migliaia di docenti diranno NO a questo scempio ed è per questi lavoratori che SGB conferma, anche per il 2021, lo sciopero di tale attività.  Mancano pochi giorni all’inizio dell’agitazione sindacale e già SGB è stata contattata da centinaia di scuole i cui insegnanti sono pronti a bloccare i quiz. Eppure, come negli scorsi anni, ci aspettiamo il solito imbarazzante comunicato- fotocopia dell’Invalsi che affermerà che il 98% delle classi della primaria ha eseguito normalmente i test, come se nulla fosse, sottolineando un malcelato nervosismo. Lo sciopero breve ci permetterà di annullare i quiz pur portando avanti le attività didattiche. Il boicottaggio organizzato da SGB delle prove INVALSI alla scuola primaria fa paura ai fautori di una scuola che vorrebbe sempre schedare ed etichettare tutti: una scuola classista, razzista, conservatrice ed escludente che non cesseremo mai di contrastare.

SGB SI BATTERA’ SEMPRE PER UNA SCUOLA LAICA, PUBBLICA, SICURA E DEMOCRATICA!

Bologna, 29/04/2021

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