La sentenza della Corte Costituzionale: TFR E TFS: LEGITTIMO PAGARE DOPO ANNI

Così parlò la Corte Costituzionale. La questione riguarda le norme che rinviano di anni (anni) il pagamento del TFS e del TFR dei dipendenti pubblici. 

Con la sentenza 130, la Corte ha dichiarato “inammissibili le questioni di legittimità costituzionale, confermando quindi la validità delle norme.

Solo nel Pubblico Impiego, perché nel resto del mondo del lavoro, è bene ricordarlo, è prevista l’immediatezza del pagamento del TFR alla fine del rapporto di lavoro.

Legittimo quindi pagare il TFS TFR dei dipendenti pubblici con anni di ritardo, anche se la Corte condiziona la legittimità ad un’esigenza temporanea, senza però porre alcun termine.

In sintesi, ritardi legittimi.

Ma c’è di più: la Corte riconosce l’importanza del pagamento ai Lavoratori, ma giudica legittima la norma davanti ad esigenze di bilancio dello Stato. Tant’è che la sentenza ipotizza anche un’eventuale gradualità nella revisione delle norme.

In pratica, come già aveva fatto quando era stata chiamata in causa per il blocco dei contratti dei dipendenti pubblici, la Corte ribadisce l’importanza delle esigenze di bilancio e la loro priorità, anche rispetto al pagamento delle retribuzioni. 

Principio, per noi, chiaramente pericolosissimo.

Una volta in più, mentre si giustifica l’evasione fiscale, si introduce la flat tax, si tagliano aliquote ed imposte per i più ricchi, si saccheggiano finanze e servizi pubblici per appalti ed affari, si legittima l’utilizzo del Pubblico Impiego e dei suoi dipendenti come bancomat a disposizione dei governi, sottoponendoli e persino legittimando ragioni di bilancio non meglio specificate. Noi non ci stiamo

Ma la sentenza, a nostro avviso, ancora una volta dice soprattutto una cosa: quando la smetteremo di seguire le sirene di certi sindacati che da decenni vogliono appositamente far credere ai Lavoratori che devono stare fermi e buoni, che i loro diritti ed i loro interessi, in caso, se proprio si deve, li risolvano altri, giudici, avvocati o chissà chi altri?

Questi sono i risultati, ancora una volta. 

Per il TFR, per le pensioni, per salari e contratti, per il precariato, gli appalti, per i servizi pubblici in chiusura, le condizioni di lavoro, per le assunzioni ed il personale che non c’è.

Quando la smetteremo? 

Questa sentenza è l’ennesima dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, che i diritti e le condizioni li conquistano i Lavoratori, oppure nessun altro, mollando sirene e sindacati che definire complici è ormai poco.

Organizzandosi, diventando protagonisti, in soggetti sindacali veri e praticando quel sano conflitto necessario per rivendicare e conquistare, finalmente e davvero, salario, diritti, condizioni, presente e futuro.

Nei posti di lavoro, e in un nuovo sciopero generale dei sindacati di base e conflittuali, non più rinviabile.

Di seguito, il comunicato in pdf

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