Il nostro NO al contratto metalmeccanici!

Il  5 febbraio è stato siglato l’ipotesi di accordo del CCNL metalmeccanici. Partendo dagli aumenti salariali  112 euro lordi al 5° livello ( 100 euro al 3° ). Possiamo dire che è una cifra superiore all’ IPCA. In se questo è un fatto positivo, considerando il precedente CCNL, ma questo non ci deve ingannare, tale aumento è spalmato su quattro anni e mezzo. Infatti il CCNL partirà a giugno 2021 e finirà a metà 2024, quindi non andrà a recuperare il 2020, dove per effetto del precedente contratto, i lavoratori hanno già preso un aumento pari solo all’ipca, cioè 12 euro al mese.

Viene fatta passare come vittoria il fatto che si entrerà direttamente con il 2° livello, ma ormai più nessuno è di 1° livello, visto che tale livello non ha a che fare con la produzione ad ( ad es. pulizie, mense ) assorbiti nel contratto multiservizi, avendo creato già più frammentazione e quindi sfruttamento all’interno della classe. 

Molti dubbi li crea la discrezionalità di cui disporrà il datore di lavoro nel valutare i lavoratori per il passaggio di categoria. C’è da dire, a riguardo, che quando vennero effettuati gli inquadramenti esattamente nel 1973 esisteva una forza soggettiva estremamente più efficace per l’ottenimento di livelli superiori, soprattutto a gradini più bassi, non ultimo si teneva conto dell’anzianità ed esperienza maturata. 

Attualmente i parametri riguardano l’adattabilità a svolgere un particolare lavoro o la conoscenza di una lingua straniera. Da notare che per  i molti lavoratori per es. nelle catene di montaggio non si capisce con questi parametri come si possano valutare.

Questi metodi di valutazione lasciano trasparire un orientamento verso un aziendalismo sfrenato, a cui verrà legato il passaggio di categoria. Tutta la struttura portante dal punto di vista normativo rimane la stessa rispetto a quella del 2016, con il mantenimento di: meta-salute, buoni benzina, raddoppi di ore di flessibilità e straordinario. “Quando tutto sarà privatizzato saremo privati di tutto”

Concludendo possiamo affermare che l’intero contratto è finalizzato altresì al mantenimento della rappresentanza sindacale in mano ai firmatari dei contratti, previsto dal “Testo unico sulla rappresentanza” del 10/gennaio/2014, escludendo tutti quei soggetti più combattivi che si adoperano per l’unità di classe. E’ per questo che come SGB invitiamo tutti gli operai ed impiegati metalmeccanici a votare NO. 

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