ENNESIMA BEFFA CONTRO GLI AUTOFERROTRANVIERI

Le esperienze passate dei rinnovi contrattuali, ci avevano indotto a dichiarare di non essere più disponibili a scioperare a scatola chiusa senza sapere alcunché della piattaforma rivendicativa per il rinnovo del CCNL degli autoferrotranvieri.

Come volevasi dimostrare ancora una volta, CGIL, CISL, UIL, UGL, e CISAL, il 17 giugno hanno sottoscritto con la controparte Datoriale, l’ennesimo accordo a perdere per gli autoferrotranvieri!!!

Infatti hanno stabilito che per per il 2018, 2019 e 2020, il mancato rinnovo del contratto scaduto debba essere pagato con la miseria di 680 euro al par. 175 da pagare in due rate, 300 € a luglio, 380 € a dicembre. Ciò equivale a 18,80 € mese, equivale 0,73 € giorno. E’ meglio non commentare il risultato si commenta da solo!!! Una miseria che non copre nemmeno l’inflazione!

Nella sostanza con il mancato rinnovo del contratto dei lavoratori dei trasporti per ben tre anni e i ristori a fondo perduto dei mancati incassi riconosciuti alle aziende i lavoratori si sono pagati il rinnovo contrattuale! Come sempre accade, ai dirigenti i benefici, ai lavoratori i sacrifici!

Considerato che Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa ora hanno intenzione di avviare il confronto sul rinnovo della parte normativa, quali altre sorprese ci dobbiamo aspettare viste le dichiarazioni voler anticipare le trasformazioni nel lavoro e anticipare la riforma dell’intero settore? Ma chi li ha autorizzati a parlare e trattare di queste trasformazioni? Da chi hanno ricevuto il mandato? Conoscendo i soggetti, temendo il peggio per i lavoratori e quindi invitiamo li stessi a riflettere da chi farsi rappresentare.

Noi chiediamo che le aziende riconoscano ai lavoratori quanto gli stessi hanno maturato nelle giornate di ferie senza ferrettizzazioni ma il reale riconoscimento per intero della spettanza di ogni singolo lavoratore.

Visto che con l’ultimo rinnovo contrattuale tutti i lavoratori, anche quelli non iscritti al fondo Priamo, senza il loro consenso, si sono visti iscritti, noi chiediamo di rinunciare a tale esperienza chiedendo allo stato, per non ripetere gli errori fatti nella sanità, per garantire i servizi sociali indispensabili ai cittadini, di tornare a investire sul trasporto pubblico locale, sulla scuola e sulla sanità.


SICUREZZA, SALARIO, DIRITTI, DIGNITA’

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