CONCORSI LOTTERIA? NO GRAZIE!

Le nuove norme, introdotte con il D.L. 44 del 1° Aprile 2021, hanno avviato il processo di revisione delle regole generali legate alle procedure di concorso. In nome della semplificazione digitale e della emergenza pandemica, si aggrediscono le modalità di accesso all’impiego pubblico.

Con il decreto-legge 44/2021 Draghi e Brunetta hanno iniziato la demolizione delle procedure relative ai concorsi pubblici senza intaccare – per ora – il principio stabilito dall’art. 97 della Costituzione: la regola del pubblico concorso.

In un solo articolo (il 10) parte l’assalto alla baionetta di una presunta burocrazia farraginosa, con il “nobile” proposito di semplificare le procedure selettive e di accorciare i tempi – biblici – della concorsualità pubblica con esclusione però delle figure dirigenziali (per i quali si procede sempre più spesso con la nomina diretta senza concorso) e del personale in regime di diritto pubblico (magistrati, militari, poliziotti, etc.)

Le azioni in campo sono, in sintesi, di tre tipi:

a)  l’espletamento di una sola prova scritta e di una prova orale; 
b)  la facoltà di svolgere in videoconferenza la prova orale; 
c) una fase di valutazione dei titoli legalmente riconosciuti ai fini dell’ammissione alle successive fasi concorsuali.

Il primo aspetto potrebbe anche apparire ragionevole, ma certo non sembra essere un elemento di garanzia nella scelta del personale meglio qualificato.

Il secondo e il terzo destano invece sincera preoccupazione, non solo per le possibili alterazioni e/o manipolazioni di una prova orale effettuata in video conferenza, ma anche per la sostanziale assenza dell’elemento di pubblicità della prova (sempre necessaria per garantire la trasparenza) e senza la previsione di una modalità di controllo (ad esempio la conservazione della videoregistrazione o di consentire a ciascun candidato di ascoltare le prove orali degli altri).

Quanto poi alla valutazione dei titoli appare plausibile immaginare che il nuovo decreto la trasformi in una sorta di scrematura preventiva, anziché un incremento di punteggio successivo alle prove (almeno quelle scritte).

Se poi a questo associamo le esternazioni del ministro Brunetta di assunzioni effettuate in 15 giorni con la sola valutazione dei titoli ci viene il forte sospetto che si tratti o di lotterie o di concorsi “ad personam”.

Alleggerire le procedure non può che trovarci d’accordo, ma non a scapito della trasparenza e della correttezza delle procedure. Si amplii la platea delle assunzioni con una pianificazione estensiva, mandando al macero anni di blocchi e non ci sarà bisogno di nessuna lotteria!

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