Il primo maggio non è mai stato per noi un appuntamento rituale o commerciale, fatto di concertoni e aperitivi ma una giornata inserita nelle lotte in campo in quel dato momento, un segnale di unità del mondo del lavoro sul terreno del conflitto di classe.
Quest’anno, caratterizzato da una crisi sanitaria subito divenuta crisi economica e sociale, nel quale stiamo facendo resistenza ai licenziamenti, al taglio di diritti, alla repressione operaia, all’avanzare di un nuovo e autoritario “patto sociale” fra gli stessi soggetti che già diedero vita nel lontano 1993 al trentennio della concertazione; uscire nelle piazze ha un grande valore perché lancia un segnale concreto a tutti i lavoratori sulla necessità e la possibilità di essere protagonisti di una stagione di lotte, di resistenza e soprattutto di conquista di lavoro, diritti e salario!
Per queste semplici ragioni, il primo maggio saremo nelle piazze, organizzando o contribuendo alla riuscita di manifestazioni e presidi che abbiano al centro la necessità e la voglia di riscatto delle classi popolari.
“Nessuno migliorerà la tua sorte se non lo farai tu stesso.”
Bertolt Brecht