Solo un grande movimento di lavoratori e lavoratrici potrà portare ad un reale cambiamento

RIUSCITO LO SCIOPERO DEGLI OPERATORI SOCIALI IN APPALTO dal 10 APRILE al 15 MAGGIO

Grazie allo sforzo unitario dei tanti sindacati di base, tra cui SGB, migliaia di lavoratori e lavoratrici hanno scioperato lo scorso 10 aprile di cui molti sono giunti a Roma, da tutte le parte d’italia, per testimoniare la loro condizione di sfruttamento.

A Roma delegazioni dal Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Sicilia, Puglia; tanti anche i presidi e le iniziative nei territori che si sono collegati in diretta con la piazza romana.

La delegazione SGB a Roma era composita, in sintonia con la parola d’ordine al centro dello sciopero che univa tutte le figure professionali: reinternalizzare tutti i servizi alla persona. Con SGB educatori, OSS in servizio presso le strutture sanitarie, nidi e scuole dell’infanzia, servizi domiciliari, etc.

Dai territori e dalla piazza centrale è emersa una forte critica al pessimo rinnovo del Contratto Nazionale firmato dalle centrali cooperative e da cgil cisl e uil lo scorso 26 Gennaio; un rinnovo che vede adeguamenti salariali irrisori e dilazionati nel tempo (2 anni) lasciando i lavoratori del settore alla fame. Un CCNL che mantiene diverse categorie di lavoratori con salari inferiori a quei nove euro all’ora di “salario minimo” tanto sbandierato dalla cgil come soglia sotto la quale i salari non possono scendere e che non recupera nemmeno l’inflazione

Abbiamo denunciato l’impiego di risorse governative insufficienti, oggi tutte concentrate, con l’appoggio dell’opposizione, nella politica dI riarmo con la filiera dell’industria bellica che viene speditamente riorganizzata e potenziata. La mobilitazione degli operatori del sociale chiede invece pace e giustizia sociale, equità salariale e maggiori investimenti nei servizi alle persone in particolare per le persone ‘fragili’.

In primo piano la richiesta di internalizzare i servizi dell’inclusione scolastica per gli alunni disabili sul quale da qualche tempo si è aperto un timido dibattito tra le istituzioni (senato e parlamento) che sembra però essere viziato da una propaganda elettorale inutile finanche illusoria per le lavoratrici e i lavoratori del settore e a cui SGB non è disponibile dare priorità rispetto alle lotte di cambiamento che devono proseguire anche perché il confronto sia più concreto e stringente.

I Disegni di Legge di esponenti sia della maggioranza che dell’opposizione sono certamente un’occasione in più per denunciare con forza le condizioni di lavoro, ma oggi la nostra priorità è lavorare per un grande movimento di lavoratori e lavoratrici del settore senza il quale un cambiamento reale delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi non sarà in alcun modo possibile. Serve la forza delle lavoratrici e dei lavoratori per contrastare un sistema di appalti malato e troppo spesso soggetto all’infiltrazione della criminalità organizzata.

Dalla piazza di Roma alle 13 si sono mosse due delegazioni, una ricevuta dall’ufficio di gabinetto del Ministero per la disabilità, l’altra dal presidente della X Commissione lavoro della Camera dei deputati. Entrambi hanno espresso le ragioni dello sciopero ribadendo le pessime condizioni di lavoro, “garantite” dal Contratto Nazionale da fame (CCNL) coop sociali, e la richiesta di nuovi e maggiori investimenti statali chiedendo di internalizzare i servizi iniziando da quello scolastico.

La risposta del Ministero per la disabilità alle domande di SGB non è stata confortante, si è parlato della nascita del fondo unico per la disabilità come forma di razionalizzazione della spesa (tagli), di

non competenza su internalizzazione, di soli 200 milioni per i Comuni (solo Bologna ha un appalto sullo scolastico di circa 40 milioni per 3 anni).

SGB ritiene molto positiva questa giornata di lotta unitaria che ha visto protagonisti lavoratrici e lavoratori del cosiddetto terzo settore e in particolare tanti dipendenti dalle cooperative sociali, rilancia un lavoro nei territori a partire da uno SCIOPERO METROPOLITANO il 15 Maggio nella città che fu culla della cooperazione oggi patria dello sfruttamento, BOLOGNA.

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