Prima giornata del secondo congresso nazionale SGB

Una sala riempita da delegate e delegati provenienti da 10 Regioni alle quali bisogna aggiungere i delegati della Sardegna, collegati in videoconferenza, hanno dato vita ad una discussione centrata sulla necessità di unità d’azione del sindacalismo di base e conflittuale. Un’unità necessaria per respingere la “rivoluzione” confindustriale targata Bonomi che si appresta a stipulare un nuovo patto sociale con i sindacati concertativi scaricando così i costi della crisi economica sui lavoratori e sui settori popolari. Al dibattito, su questa specifica e strategica opzione, hanno portato un importante contributo esponenti di diverse organizzazioni di base (sicobas, confederazione cobas,  sial cobas) e dell’area di opposizione interna alla cgil. È stato sottolineato che diversi percorsi unitari sono già stati aperti in importanti aziende come il comune di Roma, quello di Bologna o di settore come le coop sociali ed anche sul piano generale che passerà dall’assemblea nazionale del 27 settembre prossimo, sempre a Bologna, lanciata da un documento firmato da centinaia di lavoratori combattivi provenienti da diverse esperienze sindacali. L’augurio del congresso di SGB è che l’assemblea del 27 indichi un percorso di mobilitazione generale che costruisca uno sciopero generale, non rituale per fine autunno. Con le altre organizzazioni di base il confronto proseguirà anche nelle prossime settimane sul piano nazionale. Il congresso ha poi espresso solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori mandati a processo a Modena per le lotte organizzate con i sicobas per la vertenza Italpizza. I congressisti si sono infine divisi in 3 gruppi di lavoro : smart working, servizi, comunicazione. Gli esiti dei gruppi di lavoro saranno oggetto di relazione alla ripresa dell’assemblea plenaria. In allegato testo relazione introduttiva.

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