Emilia Romagna: personale del servizio sanitario regionale da eroi a sfruttati e abbandonati

BLOCCO RINNOVI CONTRATTI A TERMINE E BLOCCO ASSUNZIONI. Apprendiamo con indignazione che la Regione Emilia Romagna avrebbe deciso di non rinnovare i contratti a termine del personale del servizi sanitario regionale (SSR) di attivare contestualmente un blocco sulle assunzioni.

In una fase come quella attuale, con la ripresa dei contagi e con l’ampliamento della campagna vaccinale alle terze dosi e alla fascia 5 11 anni, Bonaccini e la sua giunta, con queste disposizioni, denotano un evidente stato confusionale.

Di fatto, nel timore di un possibile profondo rosso per i bilanci delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali, ancora una volta la strategia scelta dalla Regione è stata quella di scaricare tutte le proprie responsabilità sui dipendenti della sanità, ieri eroi, oggi sfruttati e dimenticati.

CARENZA DI ORGANICI. Gli ospedali, gli ambulatori e tutte le strutture e le articolazioni della servizio SSR sono alle prese con una endemica carenza di personale, una condizione che si ripercuote sui dipendenti

ormai oltremodo esausti e costretti a carichi di lavoro insostenibili, turni infiniti e massacranti, mancati riposi, ordini di servizio, ferie bloccate o richiamate, vessazioni e ricatto di ogni sorta e ore e ore di straordinario (non pagato) anche oltre i limiti legali consentiti dalla normativa nazionale e dal ccnl di categoria, con grossi rischi per la tutela e la sicurezza.

Il tutto senza riconoscimenti economici, con i salari tra i più bassi d’Europa e con incentivi e premi di performance del tutto inadeguati e decisi su larga misura solo per le posizioni verticistiche, grazie alla complicità dei noti sindacati concertativi a braccetto con le dirigenze aziendali dopo essere passati prima a cena da Brunetta!

SANITA’ REGIONALE SULL’ORLO DEL COLLASSO? D’altra parte la contrazione degli organici si fa sentire fortemente anche sulle persone che necessitano di cure, terapie, prestazioni, visite e servizi.

Attività ordinaria che procede molto a rilento, tempi d’attesa infiniti e continui rinvii degli appuntamenti sono ormai una costante con cui gli emiliano romagnoli devono confrontarsi ogni giorno.

Insomma una sanità regionale che parrebbe trovarsi sull’orlo del collasso dove fra poco potrebbe essere difficile garantire anche solo i minimi assistenziali.

Una situazione tutta a vantaggio della libera professione e delle strutture della sanità privata che si fregano le mani sulla ottimizzazione dei profitti con la salute trasformata in merce, con tanto di benedizione di Bonaccini e la sua giunta.

ADESSO BASTA! Come SGB chiediamo il ritiro immediato di tutte le disposizioni che impongono alle aziende sanitarie e ospedaliere della regione il blocco dei rinnovo dei contratti a termine e quello delle assunzioni.

Rivendichiamo l’attribuzione di maggiori risorse del PNRR per il personale della sanità, perché si possa avviare finalmente una ampia e necessaria campagna di assunzioni vere e stabili mediante lo scorrimento di tutte le graduatorie attive e l’indizione di concorsi, la stabilizzazione di tutto il personale precario sia con contratti a termine che con contratti atipici.

Chiediamo con determinazione condizioni di lavoro umane e dignitose negli ospedali e nelle strutture sanitarie.
Esigiamo aumenti salariali reali, consolidati e congrui, in linea con gli standard europei
Pretendiamo maggiori risorse per il potenziamento della sanità pubblica, efficiente, di qualità.

Siamo pronti a dare battaglia in tutte le sedi opportune e con tutti i mezzi in difesa e a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità regionale.

DOPO IL SUCCESSO DELLO SCIOPERO GENERALE DELL’11 OTTOBRE E DOPO AVER INVASO LE STRADE DI 25 CITTÀ DURANTE IL NO DRAGHI DAY DEL 4 DICEMBRE
SIAMO PRONTI A RENDERE INDIGESTO IL PANETTONE A BONACCINI E ALLA SUA GIUNTA

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