Si apre la vertenza Bologna e Provincia: educatrici ed educatori Coop sociali dell’Integrazione Scolastica

Le educatrici ed educatori dei servizi scolastici di integrazione scolastica di Bologna e Provincia, dipendenti delle Cooperative Sociali, denunciano una condizione lavorativa precaria e non riconosciuta che si protrae da troppo tempo.

L’elemento principale, che nelle migliori ipotesi doveva rappresentare l’emersione di una intera categoria di lavoratori, è la riqualifica professionale voluta dalla Legge Iori nel 2018; per coloro che erano già impiegati nei servizi in questione, a seconda di criteri prescritti dalla stessa legge, vi era la possibilità di riqualificarsi con l’ottenimento di 60 crediti formativi (CFU) attraverso università riconosciute. Tantissime/i educatrici/educatori del territorio hanno aderito e a proprie spese, hanno conseguito il titolo equiparato a educatore professionale. Ma quando credevano, giustamente, che fosse consecutivo il riconoscimento del livello D2, ovvero il livello economico/contrattuale di un educatore formato, ciò non è arrivato. Al momento solo il Comune di Bologna ha recentemente annunciato che le Coop Sociali affidatarie del servizio di integrazione scolastica dovranno riconoscere il D2 a coloro che rientrano nei criteri definiti dalla Legge Iori; gli altri Enti Committenti e Cooperative del territorio provinciale al momento negano alcun riconoscimento o non rispondono alle molteplici richieste mosse dai lavoratori.

Come se non bastasse, a questa condizione si sommano criticità lavorative e contrattuali  pesanti che colpiscono in  modo trasversale tutti le lavoratrici e lavoratori del territorio, fra cui:

-l’uso ormai massiccio della forma contrattuale “Part time verticale ciclico”, che determina un contratto a tempo indeterminato ma con due mesi di sospensione che coincidono con il mese di luglio e agosto (chiusure scolastiche), dove il lavoratore è di fatto sospeso, senza retribuzione;

– contratti orari individuali bassi (15, 18, 20 ore) e incarichi effettivi molto più alti (30, 35, 38 ore) sistemati con una variazione oraria temporanea, che ha validità per il tempo necessario (che coincide con l’anno scolastico).

A seguito dell’assemblea sindacale tenuta da SGB, il giorno 4 novembre 21’, partecipata da numerose/i educatrici ed educatori, si è deciso all’unanimità di avviare una vertenza provinciale che faccia luce alle tante ombre che attanagliano la categoria professionale. Nello specifico chiediamo:

  1. Riconoscimento del livello D2, come previsto dalla Legge Iori, per tutti coloro che hanno il titolo di Laurea L19 o conseguito i 60 CFU oppure sono in possesso del criterio di anzianità definito dalla Legge Iori (50 anni di età 10 di servizio al Gennaio 2018 o 20 anni di servizio al Gennaio 2018)
  2. Eliminare definitivamente il part time verticale ciclico come forma contrattuale e ripristinare contratti orizzontali a 12 mesi;
  3. Definire attraverso accordo sindacali aziendali , come già è avvenuto in passato in una Coop sociale del territorio, l’aumento delle ore contrattuali con l’utilizzo della media matematica 

(basata sulle variazioni orarie individuali di almeno due annualità).

Adesso basta!! Le educatrici e gli educatori non sono più disposti ad accettare questa precarietà a tempo indeterminato!!

Appuntamento 11 novembre ore 11.00 P.zza Nettuno

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