
Siamo un sindacato indipendente con radici profonde nella storia del movimento operaio che ha rivestito un ruolo fondamentale nella resistenza antifascista e nei decenni passati ha conquistato diritti e dignità lavorativa che da tempo governi nazionali e locali cercano di smantellare.
Siamo esclusivamente finanziati dalle adesioni dei lavoratori e delle lavoratrici che si organizzano con noi, e da coloro che usufruiscono dei nostri servizi, non godiamo di finanziamenti pubblici né privati, non abbiamo nessuna internità a meccanismi di co-gestione con padroni e istituzioni come i fondi pensione e gli enti bilaterali.
Di tutto questo siamo orgogliosi, pensiamo siano i presupposti minimi per difendere gli autonomi interessi di chi lavora e di chi un lavoro non ce l’ha.
Guardiamo in faccia la realtà sociale in cui siamo immersi per quella che è, indipendentemente dalla natura politica di chi la produce.
A partire da questo, esprimiamo un giudizio negativo sull’operato della giunta autoproclamatasi la “più progressista d’Italia” che in questi anni ha nascosto sotto il tappeto la polvere di una città dove le famiglie in povertà sono raddoppiate in pochi anni e la capacità di spesa delle stesse è diminuita di oltre il doppio rispetto a quella nazionale.
I costi dell’abitare hanno raggiunto livelli inaccessibili per i settori popolari e per i giovani, che vengono di fatto espulsi dalla città.
Il lavoro povero e senza diritti è l’unica possibilità per decine di migliaia di ragazzi.
L’inquinamento e le malattie correlate sono in aumento a causa della cementificazione e di scellerate politiche urbanistiche.
Con questa giunta, al di là della propaganda permanente, sono diminuiti i presidi pubblici e con loro i lavoratori che affrontino questi temi e il degrado sociale che ne consegue.
Le migliaia di lavoratrici e lavoratori che ogni anno entrano nelle nostre sedi sono diretti testimoni, nonché vittime, di tutto questo e chiedono assieme a noi, politiche serie per migliori condizioni lavorative e l’ampliamento dello stato sociale.
Questa amministrazione ha deciso di sopperire alla mancanza di Welfare pubblico con una rete di associazioni “amiche”, le quali attraverso un meccanismo clientelare e tramite “lavoro di volontariato” quindi non pagato, forniranno aiuto ai cittadini in maniera selettiva.
Fortemente contrari a questa logica di svalutazione del concetto di lavoro sociale salariato, e assolutamente distanti dall’idea elitaria che contraddistingue questo progetto, per continuare a lottare nella direzione di un welfare pubblico a garanzia di migliori e meno precarie condizioni di vita dei cittadini, come sindacato rafforzeremo ulteriormente il nostro presidio territoriale, notoriamente a disposizione di tutti, indipendente, e fuori dalle logiche di cui sopra.
Sosteneteci!