I LAVORATORI SONO TUTTI UGUALI NEI DOVERI E NEI DIRITTI! BASTA CON LE DISCRIMINAZIONI NEI CONFRONTI DEGLI EX LSU!

Per la prima volta i collaboratori scolastici ex LSU hanno potuto partecipare alla mobilità volontaria presentando la domanda di trasferimento. Si è trattato, indubbiamente, di un importante passo in avanti nel percorso di totale integrazione di questi storici lavoratori della scuola all’interno del comparto Istruzione, come diretti dipendenti del Ministero. Peccato però che il CCNI per la mobilità, per il triennio 2022-2025, firmato dai soliti sindacati c.d. “maggiormente rappresentativi”, avesse stabilito per questi collaboratori scolastici che il servizio prestato nelle scuole prima dell’internalizzazione venisse valutato non solo come “servizio effettivamente prestato a qualsiasi titolo in Pubbliche Amministrazioni o negli Enti Locali” ( vale a dire non come il personale ATA direttamente dipendente dal Ministero dell’Istruzione) ma “esclusivamente ai fini della mobilità”. In parole semplici, il personale ATA ex LSU è stato prima discriminato per la mobilità volontaria nella valutazione del servizio prestato prima dell’internalizzazione (1 punto per ogni 6 mesi di lavoro al posto di 2 punti per ogni mese) e poi penalizzato al 100% nell’inserimento nella graduatoria interna d’istituto (esclusivamente ai fini della mobilità significa il servizio antecedente l’internalizzazione non viene proprio considerato per l’individuazione del perdente posto). In queste settimane, in seguito alla formazione delle graduatorie interne, molti collaboratori scolatici ex LSU perderanno la titolarità sulla propria scuola e saranno nuovamente dirottati a lavorare in altre scuole della provincia.

NON È AMMISSIBILE CHE DOPO ANNI DI SFRUTTAMENTO DELLE DITTE PRIVATE, DOPO ESSERE STATI FINALMENTE ASSUNTI ALLE DIRETTE DIPENDENZE DELMINISTERO DELL’ISTRUZIONE, QUESTI LAVORATORI VENGANO CONSIDERATI NEO ASSUNTI SENZA SERVIZIO!

SGB sta raccogliendo, sui vari territori, i dati relativi agli ex LSU perdenti posto per portare tale problematica ai soggetti istituzionali competenti ed avviare una nuova battaglia per cancellare queste odiose discriminazioni.

Condividi: